Rilevamenti e Dati tra una yurta e una casa in muratura a confronto
Questo è un semplice studio fatto in collaborazione con un amico che vive in un’abitazione in muratura moderna ed efficiente ed un amico che ha vissuto in una yurta.
Ci siamo serviti di due piccole stazioni meteorologiche per misurare temperatura e umidità esterne e interne.


Abbiamo messo a confronto i dati della yurta e della casa in muratura e quello che ne è venuto fuori è davvero sorprendente.
La yurta in questione è provvista di una stufa a legna economica di vecchia generazione, la casa in questione ha un impianto di riscaldamento di ultima generazione con pompa di calore e riscaldamento a terra.
Confrontando i dati nell’arco di un anno solare vediamo come la yurta abbia prestazioni migliori con un impiego di energia molto più basso e con una manutenzione degli elementi che producono energia molto più semplice. Inoltre la yurta ha un costo strutturale di gran lunga inferiore ( 230-250 euro al mq contro 1000-1500 euro e spesso anche più al mq, quattro o sei volte tanto il costo con un efficienza energetica minore ).
La differenza maggiore la riscontriamo nelle notti estive quando il nostro amico nella casa dorme (poco e male) a 30 gradi col ventilatore puntato, l’altro dorme beato sotto le coperte a 21 gradi. Anche l’umidità in inverno è decisamente migliore (più bassa) nella yurta.
Questo succede per due motivi: il primo sta nel fatto che la yurta ha pochissima massa termica, quindi cede e prende calore più velocemente della casa, seppur riuscendo a mantenere quel minimo che serve in inverno.
L’unica attenzione quindi sarà di attrezzarla con una stufa a legna che rimanga accesa fino alla mattina per la stagione invernale ( nonostante questo l’amico nella tenda al risveglio non batte i denti perché un po’ di tepore è rimasto, e dopo trenta-quaranta minuti dall’accensione della stufa ha già raggiunto 18 gradi).
Ma come fa la yurta a scaldarsi più rapidamente rispetto alla casa nonostante abbia delle pareti e tetto decisamente più sottili? (2 cm di spessore della yurta contro almeno 20-40 cm o anche più del muro esterno di una casa, diecio venti volte tanto)
Ecco il secondo motivo: la forma.
Mettiamo a confronto una yurta di 50 mq e una casa rettangolare della stessa superficie.
Considereremo una casa con una pianta rettangolare di 5×10 metri, un’altezza delle pareti di 270 cm, il minimo che possa essere considerato “abitabile” dalla legge e un tetto a due falde inclinato a 30 gradi ( il minimo consentito ).
La yurta ha 45 mq di superficie delle pareti e 61 mq del tetto, ovvero 106 mq di superficie totale.
La casa ha 81 mq di superficie delle pareti e 57 mq del tetto, ovvero 138 mq di superficie totale.
Nella forma quadrata abbiamo il 30% in più di superficie totale, 32 mq in più di dispersione termica ( e materiale costruttivo!! ).
Inoltre la yurta ha un volume di 114 metri cubi contro i 171 della casa.
E se proviamo a pareggiare i volumi, la nostra casa dovrebbe avere le pareti alte 1,4 metri, il che sarebbe a dir poco ridicolo in termini costruttivi.
Nel cerchio le pareti rispetto al centro dello spazio mantengono la stessa distanza ovunque sul perimetro, perciò il calore può circolare in maniera fluida e armonica, nel quadrato invece avremo un flusso diverso, dove gli angoli, le zone più lontane dal centro della casa, creeranno la dispersione termica e favoriranno concentrazioni di freddo e umidità. Questo ci dimostra che la forma rotonda, considerando l’efficienza energetica e le quantità di materiali impiegati per la costruzione, è di gran lunga più funzionale della forma quadrangolare tanto utilizzata a scopo abitativo.